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Amanti della natura

Da non perdere il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna: 36000 ettari di natura preservata sull’Appennino tosco-romagnolo, la cascata di Acquacheta, la diga di Ridracoli, le due sorgenti del Tevere, l’oasi marina costiera ideale per i birdwachtchers o semplici curiosi, il vulcano del Monte Brusca; il località Inferno si trova il vulcano più piccolo d’Italia che grazie a emanazioni di idrocarburi gassosi che a contatto con l’ossigeno dell’aria da vita ai fenomeni detti “fontane ardenti”. Innumerevoli i punti di speciale attrazione geologico-ambentale: vie d’acqua e di terra che sfruttano l’alta e media valle come la Valconca, la valle del Marano, la valle dell’Uso; i fiumi come il Marecchia, il Conca, il Marano, il rio Ventena, il Tavollo, l’Ausa e l’Uso.

Per gli amanti della natura sotterranea indispensabile una gita alle grotte di Onferno, un complesso che si sviluppa per 750 metri nelle viscere della vena del gesso della Valconca. Qualche studioso ha voluto vedere in queste grotte il luogo a cui si ispirò Dante Alighieri per descrivere gli inferi nella sua Divina Commedia dopo un passaggio del poeta in Romagna. Oggi le grotte di infernale non hanno più nulla ma mantengono immutato il loro fascino ospitando una colonia di oltre quattromila pipistrelli. Il percorso parte da un’altitudine di 390 metri e scende a 70 permettendo di osservare soffitti carichi di cristalli, cascate di calcare, camini con le “perle di grotta”; si attraversano canyon, hanno corsi d’acqua sotterranei con concrezioni di sali di calcio dalla forma bizzarra. Da visitare anche le grotte di Frasassi ideali per provare l’ebrezza di un’escursione speleologica.

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